Último verano de Amaia Romero
Letra de Último verano
Dopo aver scaldato ruote e motori la scorsa settimana partecipando al Festival con la sua “Santa Marinella”, Fulminacci è arrivato in grande forma alla pubblicazione di Tante Care Cose, secondo album ufficiale in appena due anni di carriera. Reduce da una classifica amara, il romano ha avuto comunque modo di esplorare un’importante vetrina, prendendo confidenza con le telecamere e raccogliendo nuovi seguaci grazie al suo ‘giovane stile vecchio’.
La musica di Filippo lo ha, fin da subito, raccontato come un artista molto creativo e pеr questo capace di saltare da un gеnere all’altro. L’approccio chitarra e voce ricorda i cantautori più classici, ma il ragazzo si prende le libertà dei più stravaganti (in questo senso il parallelismo più onesto per il classe ‘97 condurrebbe forse a Daniele Silvestri). Ammettendo le Sanremo-vibes di “Santa Marinella”, è importante ricordare come i primi due singoli, “Canguro” e “Un fatto tuo personale” (di quest’ultimo avevamo già scritto), del nuovo progetto avessero stupito per coraggio e contaminazioni.
Tante Care Cose prosegue in questa direzione: allontana Filippo dal ruolo di salvatore della ‘vecchia scuola’ e lo avvicina a qualcosa di nuovo e di unico. Si tratta di un disco per certi versi rischioso, in cui Fulminacci opta per soluzioni strumentali molto variegate che lasciano ben sperare in vista dei futuri live. Le trombe a festa di “Miss Mondo Africa”, i synth retrò de “La Grande Bugia”, l’elettronica tribale di “Canguro” e poi le solite schitarrate che si fanno sentire in diversi pezzi lasciando al dolcissimo pianoforte de “Le biciclette” l’onore di chiudere l’album.
Caratteristico delle sue prime uscite, il pennello del romano continua a dipingere squarci di vita quotidiana arricchiti dalla solita autoironia di fondo. La spontaneità che dà origine a tracce come “Meglio di così” e “Tattica” colpisce perché mette l’ascoltatore nelle condizioni di empatizzare immediatamente. Quella di Fulminacci è una naturalezza che abbatte le barriere, che conforta e fidelizza.
“Parole che ti strappano sorrisi e poi
È come se esistessimo soltanto noi”
(da “Meglio di così”)
Se “Un fatto tuo personale” rimane l’unico vero brano ‘di posizione’, in canzoni come “Forte la banda” e “Giovane da un po’” Filippo sdrammatizza tenendo comunque a dire la sua in merito a questioni generazionali. Il cantautore si descrive, assieme ai suoi coetanei, inevitabilmente contrapposto all’ “intelligenza novecentesca”, come la definirebbe Baricco, di chi li ha preceduti e ciononostante continua a voler avere l’ultima parola sul mondo.
“Basta coi valori, coi vecchi generali, coi santi
Di questo rock’n’roll
Basta con i toni leggeri, con le accuse pesanti
È dovere e diritto guardare in avanti”
(da “Forte la banda)
“E grazie che avete lottato
Mi spiace se non ero nato
Correre a cento all'ora
Che bello dev'essere stato”
(da “Giovane da un po’”)
Tante Care Cose aveva l’arduo compito di succedere alla Targa Tenco, vinta due anni fa, per la miglior opera prima nella canzone d’autore italiana. Alla luce di questo la scelta del giovane artista stupisce ancora di più, rivelandosi un vero all-in basato esclusivamente sul proprio gusto musicale, in barba a qualsivoglia etichetta la critica tenesse già in serbo per lui. Se chi semina fulmini raccoglie scintille e boati, allora il futuro è tutto tuo Filippo.
Traducción de Último verano
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